sabato 7 marzo 2015

The Order 1886 - Recensione (PS4)

Recensione a cura di Lorenzo "DrakeGeneration"
8.0
Comparto tecnico/artistico eccezionale
Ambientazione spettacolare e curatissima
Ottima componente shooting
Buona trama

Storia breve
Level design discutibile
Lycan sfruttati poco e male

Nessuna delle esclusive PS4 si è ancora rivelata in grado di meritare l'acquisto della console, restando confinate ad esperienze discrete ma dimenticabili a breve termine; la nuova IP dei Ready at Dawn promette di rappresentare una svolta per la recente console Sony, un tps tanto discusso nei forum a tema videoludico.

Una Londra retrofuturistica
I RaD hanno più volte ribadito l'importanza della narrativa in The Order, ambientato in una particolare Londra steampunk. Saremo nei panni di Galahad, membro di un gruppo di cavalieri successori dei famosi cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù, un Ordine che intende garantire la pace in città, sconvolta dall'arrivo dei Lycan e dei mezzosangue, oltre che da ribelli che lottano per cause sociali. Queste le premesse di una buona storia, sopra la media del genere per caratterizzazione e dialoghi; ciò che stupisce davvero non è la narrativa, ma il mondo di gioco, forte di una cura fuori dal comune, tratteggiato magistralmente, grazie anche a un motore realmente next gen, di cui parleremo più avanti. L'imponenza del lavoro dei RaD lascia pensare a un'indubbia evoluzione della saga, infatti questo primo capitolo è da vedersi come una sorta di "prologo" di ciò che potrebbe essere realizzato, può esser strano, ma finito il gioco non ci si sente delusi, semmai in attesa di un seguito che si spera ambisca al capolavoro. Da specificare come il titolo non punta su profonde introspezioni psicologiche, semmai è un grande poema epico interattivo; ciò non significa comunque che i dialoghi siano banali, anzi sono sempre in tema e ricercati nel linguaggio, così come i colpi di scena, pochi e abbastanza prevedibili, ma di sicuro impatto.




La falsa storia del "poco gameplay"
A dispetto di quel che si possa pensare, il gameplay è di buona qualità, un solidissimo TPS che strutturalmente può esser considerato uno dei vertici del genere, grazie all'ottimo gunplay. Vi sono tutte le funzioni che i TPS devono possedere: sistema di ripari, visuale dalla spalla del protagonista, mira sinistra e destra, in generale funziona tutto perfettamente e la fluidità è garantita; un'azione supportata anche dalle straordinarie animazioni, le quali non possono che aumentare l'immersività. 
È presente anche un bullet time mai troppo invasivo e abbastanza spettacolare, ma di cui si sarebbero potuto fare anche a meno, considerando che abbassa leggermente la difficoltà degli scontri (in particolare i nemici corazzati). Le armi sono molte e tutte ottimamente caratterizzate, con alcuni picchi d'eccellenza con le armi scientifiche di Tesla, originali ed estremamente interessanti, purtroppo presenti solo in alcune sequenze. Riguardo i controversi Quick Time Event è stato svolto un lavoro pregevole, essi non sono mai preponderanti e anzi pongono in risalto la splendida regia delle sequenze cinematografiche. Passiamo ora alla prima nota dolente: l'I.A. seppur sufficiente, non riesce mai a stupire, spesso statica e basilare, danneggia leggermente l'esperienza, qui ci colleghiamo al secondo problema, ovvero il level design; esso come sappiamo ormai tutti è lineare e poco libero, il che non sarebbe un difetto, se solo non "bloccasse" l'I.A., che a volte dimostra tattiche di gruppo interessanti, per la maggior parte delle volte non visibili a causa dei "binari". Si tratta comunque di un difetto che non inficia in modo alcuno, solo si sarebbe potuto evitare con un po' più di cura, del resto è pur sempre una nuova ip; se per gli umani non abbiamo critiche particolarmente pensanti, dobbiamo purtroppo constatare la delusione delle fasi con i Lycan: superficiali e mal strutturate, esse consistono unicamente in un'azione di difesa attraverso una schivata discutibile e forzata, dopodiché attacco con armi da fuoco, nient'altro. Ovviamente questi sono aspetti da migliorare nel seguito. Le fasi di camminata, o meglio sequenze a scopo narrativo: a nostro avviso ben integrate e molto utili per approfondire l'impressionante mondo ideato dai RaD, ma ciò non significa che sia perfetto: a volte vi sono sequenze in cui è richiesto di esplorare, e lì si scopre una grande piattezza riguardo l'interazione, limitatissima e scriptata, persino paradossale non permettendo di esaminare tutto ma solo quel che è imposto dagli sviluppatori, dello stesso livello sono gli oggetti ispezionabili, che hanno l'unico scopo di mettere in evidenza il motore grafico e in parte la cultura dell'epoca.




Per quel "poco" che abbiamo a che fare con Londra, la next gen finalmente è tra noi
L'aspetto indubbiamente più esaltante di The Order è il comparto tecnico e artistico, semplicemente magnifico, forse il primo gioco per PS4 che mostra cosa può fare realmente un motore di nuova generazione; ogni dettaglio lascia incantati, grazie a uno strabiliante lavoro svolto sulla ricostruzione e rielaborazione di elementi reali e altri fittizi, per un risultato incredibilmente originale, degno di un universo a sé da ampliare con opere extra-videoludiche; sul fronte puramente tecnico nulla da dire, semmai solo da complimentarsi con i RaD: texture varie e curatissime, shaders spettacolari, illuminazione dinamica estremamente evocativa, modelli poligonali complessi come mai prima d'ora ed espressioni facciali realistiche, le quali contribuiscono notevolmente all'immersione. Anche il sonoro è di altissima qualità: una colonna sonora assolutamente in tema fra brani gotici ed epici e altri più pacati ed emozionanti, così come niente è fuori posto negli effetti sonori, di cui spicca la potenza dei colpi d'arma da fuoco; meno curato è il doppiaggio italiano, che a differenza dell'originale (ottimamente differenziato persino nelle tonalità e gli accenti), si svela a tratti eccessivamente caricaturale, soprattutto la voce di Galahad, nonostante siamo lontani dall'insufficienza.
La longevità ha scatenato discussioni accese, considerata una linea da non seguire, infatti l'avventura si completa in circa 7/8 ore alla difficoltà massima (peraltro discretamente semplice), che possono diventare qualcosa di più con i collezionabili, i quali fortunatamente sono decisamente interessanti; nonostante le critiche ad essa, non si può non confermare con un titolo come questo che un gioco non dev'essere ricco di riempitivi, come spesso accade in altri anche dello stesso genere, qui tutto c'è perché è giusto che ci sia, nulla è inutile o superfluo, almeno in ambito narrativo e di coinvolgimento.



COMMENTO FINALE:
The Order: 1886 è la prima vera esclusiva d'impatto della recente console Sony, un buon tps, che nonostante diversi problemi di ritmo, scelte di level design decisamente discutibili e lycan deludenti, presenta un'ottimo gunplay, tra i migliori attualmente in circolazione, una narrativa sopra la media e soprattutto un mondo di gioco a dir poco stupefacente, curato fin nei minimi dettagli, sorretto da un comparto tecnico finalmente next gen e da un sonoro imponente. Non è un capolavoro, ma nemmeno l'esclusiva mediocre che molti avevano lasciato intendere. L'opera dei Rad merita di entrare nella collezione di tutti i possessori di una PS4, senza tralasciare la possibilità di un seguito che potrebbe ambire all'eccellenza.

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