lunedì 5 gennaio 2015

Assassin's Creed IV: Black Flag - Recensione (Multi)


7.5
Atmosfera caraibica ottima
Le battaglie navali portano freschezza
Molti contenuti secondari

Soliti problemi di combat system
Gestione della nave poco approfondita
Poca varietà

La saga di AC dal 2009 continua a presentarsi ogni anno con una nuova iterazione, dopo il mediocre terzo capitolo ecco arrivare AC IV: Black Flag, che ci porta nelle calde acque dei caraibi nei panni del pirata Edward Kenway, un uomo alla ricerca di fortune e facili ricchezze nel nuovo continente. La formula di gioco è immutata rispetto ai predecessori, rimane lo stesso sistema di esplorazione senza però la possibilità di scalare le rocce vista nel terzo capitolo, rimane lo stesso sistema di combattimento, il centro del gioco però è diventata l’esplorazione navale, le battaglie tra velieri sono state espanse e approfondite in questo quarto capitolo, la nave ora può essere potenziata in tantissimi modi e per le migliorie più avanzate sono necessari dei progetti che si trovano sparsi per il mondo di gioco.

Passato e presente
Le parti nel presente sono state pesantemente modificate, ora si svolgono all’Abstergo Enterteinment, un’azienda delle Abstergo Industries che si occupa dello sviluppo di film e videogames, sono fasi puramente esplorative in prima persona dove si farà luce su alcuni avvenimenti vissuti nell’animus. La trama orizzontale è veramente troppo diluita e raccontata in maniera leggera per risultare avvincente, senza contare che il nuovo protagonista non pronuncia nemmeno una parola ed è solo un burattino che si lascia comandare per tutto il gioco. Per fortuna la trama nel passato riesce ad intrattenere e spinge ad andare avanti, anzi, probabilmente è l’unico motivo per andare avanti nel gioco oltre che per ammirare ed esplorare le splendide isole del gioco. Già perchè il gioco è forse addirittura più semplice dei suoi predecessori e può essere terminato senza acquistare nemmeno un potenziamento per il personaggio o una spada nuova, discorso a parte invece per la Jackdaw, la nave di Edward, che va potenziata al massimo per riuscire a cavarsela bene nelle battaglie, soprattutto contro le temibili ed impegnative navi leggendarie.

Vita da pirata
Le cose da fare in ogni isola o città che esplorerete sono molte, seppur pecchino di varietà, e spaziano alla classica ricerca di frammenti dell’animus, a testi di canzoni che la ciurma canterà lungo le traversate marittime, fino alla caccia agli animali; ci sono inoltre missioni secondarie di assassinio, forti da conquistare, relitti da esplorare e navi bersaglio da catturare, tutte queste attività per essere completate al 100% richiederanno sulle 40 ore di gioco, che se vi lascerete catturare dall’ottima atmosfera del titolo scorreranno via piacevolmente, mentre i non amanti della saga che comunque vogliono giocare il titolo forse sarebbe meglio che si concentrino sulle missioni principali che risultano comunque interessanti e abbastanza ispirate.

Assassini in spolvero 
L’edizione per console next gen risulta un mero porting e non brilla di certo per il lato tecnico, il colpo d’occhio è ottimo ma fa storcere il naso vedere fondali 2D delle isole durante l’esplorazione navale, oltretutto i caricamenti non sono diminuiti rispetto alla versione per old gen e la nuova potenza delle macchine è servita solo a migliorare il frame rate, la definizione e diminuire l’aliasing, che comunque rimane, gli effetti delle tempeste e del fumo invece sono nettamente migliori rispetto alla controparte e contribuiscono a rendere le battaglie navali molto più spettacolari. L’OST è semplicemente fantastica, le musiche sempre azzeccate e in pieno tema piratesco, nota di merito per quelle che fanno da sfondo agli scontri con le navi leggendarie, da brividi. Ottimo anche il doppiaggio che può vantare un Francesco Pannofino in grande spolvero nei panni di Barbanera.

COMMENTO FINALE:
Black Flag è sicuramente un buon titolo, capace di intrattenere con una trama comunque interessante nonostante gli scivoloni nel presente e ad un’ambientazione piratesca riuscita, su PS3 e Xbox360 è un passo avanti rispetto al terzo capitolo in quasi tutte le direzioni, peccato che i problemi storici della saga non siano stati minimamente corretti ed il sistema di combattimento è troppo facile e poco appagante; sulle console di nuova generazione il titolo è il medesimo con qualche miglioria grafica in più, ma, logicamente essendo un porting, non sfrutta minimamente le nuove console; se possedete una PS4 o una Xbox One comunque è da comprare su queste piattaforme per una visione decisamente migliore, consigliato agli amanti della saga e a chi vuole vivere un’avventura piratesca tra rum e cannonate. 

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